IL PROGETTO DI UNA RETE FERROVIARIA DI “MONTAGNA”
Dal 1800, nella zona dell’Altovicentino, al calo continuo del settore economico
agricolo, si contrappose un crescente sviluppo del settore industriale. In
particolare la disponibilità di manodopera, di acqua e di lane, impresse una
caratterizzazione all’economia e alla società locale in favore dell’industria
manifatturiera laniera e tessile, tanto che a metà secolo questo settore
“occupava da solo oltre il 60% delle persone occupate, accentrandosi nei due
poli primari di Schio e Valdagno”1
L’industria laniera fece da motore trainante per l’economia dell’Altovicentino,
in particolare gli opifici di Rossi spiccarono per sviluppo tecnologico e
modernità.
Vi era però il problema del trasporto delle materie prime necessarie per le
fabbriche e della spedizione dei prodotti finiti che avvenivano ancora con i
carri tirati da cavalli o buoi. Gli elevati tempi di percorrenza che limitavano
lo sviluppo economico della zona, fecero si che proprio l’imprenditore Rossi si
facesse promotore del progetto di costruzione di collegamenti ferroviari tra i
poli produttivi dell’Altovicentino con Vicenza, quest’ultima città già
allacciata dal 1846 con la maggior linea ferroviaria dell’epoca : la
Milano-Venezia.
Tra il 1864 e il 1870 vennero elaborate le prime proposte di linee ferroviarie
che interessavano il territorio, ma fu
Alessandro Rossi
proporre le tratte che avrebbero portato i risultati più immediati e a beneficio
di tutti. Il 29 novembre 1872, il Consiglio Provinciale di Vicenza approvava la
costruzione ed esercizio della ferrovia Vicenza-Schio, onere assunto
dalla neofondata Società Veneta per le Imprese e Pubbliche Costruzioni,
società concessionaria di trasporti pubblici ferroviari e tranviari con sede a
Padova. Per quanto riguarda invece le altre tratte ferroviarie
dell’Altovicentino, nel 1884 venne costituita la Società Anonima per le
“Ferrovie Economiche di Schio”, con sede a Schio: vi facevano parte non solo le
Amministrazioni del territorio e la Società Veneta, ma anche imprenditori locali
rappresentati da
Alessandro Rossi. A
questa subentrò poi la Società Ferrovie Nord Vicenza fino al 1924 quando subì il
fallimento.
1 - Chiericato G. e F. Segalla (1995), I treni delle lane. Ferrovie tra la
Val Leogra e la Val d’Astico, Asiago, Edizioni Bonomo, p. 6.

Il trenino Rocchette-Schio tra via Faccin e piassa dei mas-ci. Collezione
Zentile. Ed. Bonomo

Il ciclopico rilevato del Monte Tondo. Foto Bonomo |